Volontariato patrimonio dell’umanità, massimo sostegno dal Cev

Plauso, sostegno e supporto. Con queste tre azioni il CEV, Centre for European Volunteering, accoglie la candidatura transnazionale del Volontariato a bene immateriale dell’Umanità UNESCO.

«Come Centro Europeo del Volontariato faremo tutto il possibile per sostenere questa iniziativa, in particolare parlando con partner di altri Paesi del mondo, anche al di fuori dell’Europa», assicura la direttrice Gabriella Civico.

Il volontariato, spiega, «ricopre un ruolo cruciale nella nostra società, consentendo a molti di essere coinvolti in modo proattivo nelle comunità, e di essere di sostegno a coloro che sono nel bisogno». Tuttavia, «spesso i volontari e le organizzazioni non ricevono il giusto valore e riconoscimento per tutti i loro sforzi. Ecco perché credo, allora, che fare del volontariato un patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO significherebbe riconoscere e valorizzare gli sforzi, la passione e la dedizione non solo di tutti i membri delle nostre comunità coinvolti in attività di volontariato, ma anche di quelli compiuti dalle organizzazioni stesse e dalle società che offrono sostegno alle infrastrutture di volontariato». La loro è un’energia irrinunciabile per trasformare il nostro mondo, come previsto dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Nel documento dell’Onu si legge infatti: «nell’intraprendere questo viaggio collettivo, promettiamo che nessuno verrà trascurato».

Il percorso verso un nuovo Manifesto
Quest’anno, il 2021, è il decimo anniversario dell’Anno Europeo del Volontariato. Il CEV ha preparato un progetto per la stesura del nuovo Manifesto per il Volontariato Europeo 2030 (Blueprint for European Volunteering 2030), che è stato discusso dai membri del CEV nell’Assemblea Generale di maggio e che porterà alla stesura di una versione finale a settembre 2021, in occasione della seconda Assemblea Generale. «Il Piano d’Azione per integrare il Volontariato nell’Agenda 2030 richiede un maggiore riconoscimento per il volontariato, così come il Blueprint», conclude Civico. «Molti paesi e organizzazioni hanno già espresso sostegno per questi processi, quindi mi aspetto che sosterranno anche questa iniziativa per vedere il volontariato riconosciuto come patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO».

L’esempio di Padova2020
Nel 2020 Gabriella Civico era presente alla Cerimonia di Apertura dell’anno padovano come Capitale Europea del Volontariato.
Anche in circostanze estremamente difficili ed extra-ordinarie, «con dignità e coraggio, la città di Padova, i suoi volontari e le organizzazioni hanno trovato il modo di raggiungere e aiutare i più vulnerabili, confermando ancora una volta la capacità di rispondere al meglio alle esigenze delle nostre società, implementando nuove soluzioni collettive alle sfide comuni, facendo appello a un’incessante senso di responsabilità personale che si è manifestato anche attraverso semplici gesti o contatti online».

A questo link il manifesto

 

Fonte: www.vita.it