Lamorgese in Calabria: attivato il numero unico d’emergenze. Migranti, +30% in un anno

Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, è giunta stamani a Catanzaro dove ha sottoscritto, con la Regione Calabria, rappresentata dalla vicepresidente Giusi Princi, il Protocollo sul Numero unico d’emergenze 112. Alla firma dell’atto, che si è svolta nella Prefettura del capoluogo, erano presenti la Prefetta Maria Teresa Cucinotta e il vicecapo della Polizia Stefano Gambacurta.

“La Calabria – ha detto il ministro Lamorgese – è una regione verso la quale c’è una grande attenzione. L’attivazione del Numero unico 112 che deriva da una direttiva europea rappresenta un fatto molto importante e personalmente tenevo molto a essere qui presente alla firma. Il Nue – ha aggiunto – è un sistema dall’uso molto facilitato che consente, ad esempio in caso di incidenti stradali, la geolocalizzazione e quindi la tempestività degli interventi”. Il servizio, è stato detto nel corso della manifestazione, sarà attivato all’interno della Cittadella regionale e a gestirlo sarà Azienda Zero di cui è commissario straordinario Giuseppe Profiti. Dopo la firma del Protocollo e prima della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica il Ministro ha incontrato privatamente il procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri.

Il Ministro ha ovviamente parlato anche dell’emergenza migranti “Sono aumentati gli arrivi dalla Turchia rispetto all’anno scorso. I numeri sono circa il 30% in più se se consideriamo lo stesso periodo dell’anno scorso, dovuti certamente a vari fattori, geopolitici, economici, ci metto anche la crisi di quei paesi perché provengono dalla Libia, dalla Tunisia, dall’Egitto, molti dal Banglalesh, dal Sud, dall’Afghanistan e dal Pakistan. Sono queste le maggiori nazionalità – ha riferito il ministro nel corso di una conferenza stampa nella Prefettura a Catanzaro. “È una situazione critica in Libia, non è una situazione semplice: se c’è un punto di riferimento si può parlare, se non c’è un’autorità definita è difficile ovviamente comprendere”.

A Catanzaro 750 profughi ospiti di privati

“Di immigrazione, e di immigrati ucraini, non si è parlato, perché qui ne sono arrivati circa 750 ma nei nostri centri, i centri governativi, Cas o Sai, non ne abbiamo nessuno – ha evidenziato il ministro dell’Interno presiedendo un Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. “E’ un orientamento – ha spiegato Lamorgese – che abbiamo visto: sono più di 140mila dal 24 febbraio, sono davvero pochi sul territorio nazionale, perché abbiamo una comunità ucraina in Italia molto ampia, sono circa 250mila ucraini, quindi hanno fatto molto riferimento ai familiari, agli amici, e il governo si è impegnato poi a dare dei ristori necessari per consentire e anche a livello privato di poter sostenere l’accoglienza di coloro che avevano trovato rifugio nella loro casa”.

Provincia Vibo “Situazione seguita attentamente”

“Siamo in contatto con la prefettura di Vibo Valentia, il prefetto ieri ha fatto un Comitato provinciale perché era stato segnalato questo aspetto da parte del presidente Morra, non ho avuto modo di sentire il prefetto ma la situazione è attentamente seguita” ha aggiunto ancora il ministro, con riferimento alla situazione alla Provincia di Vibo Valentia, rispetto alla quale nei giorni scorsi il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra, ha invocato, con un post su facebook, l’invio di una commissione di accesso agli atti per il coinvolgimento del presidente dell’ente intermedio, Salvatore Solano, nel procedimento giudiziario “Petrolmafie”.

 

Fonte: QuiCosenza